Oltre il simbolo

“Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio” (1 Corinzi 1:18)

In ogni cultura e in ogni religione sono presenti i simboli. Anticamente i primi cristiani trascrivevano presso i loro luoghi d’incontro dei segni o delle immagini che solo altri credenti avrebbero identificato: un pastore con in braccio un agnello, una colomba con un ramo d’ulivo, una tomba con l’apertura rimossa o la celebre scritta “pesce” in greco, ICTYS (Iesous Christos Theou Yios Soter, cioè: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore). Nei secoli successivi la croce divenne il simbolo del cristianesimo, il segno distintivo e di riconoscimento in mezzo a genti e popoli di tutte le credenze e tutte le religioni. Ma il simbolo in se stesso non può servire a granchè se non si riconosce col proprio cuore il valore dell’opera della croce. Quello che serve è accettare Gesù come personale Salvatore. Il cristianesimo infatti è la fede nel Salvatore, è la comunione dei salvati intorno al Re, è la gioia della Salvezza, è la certezza della vita eterna che ti fa superare ogni ostacolo, è la presenza dello Spirito Santo in mezzo all’assemblea dei nati di nuovo. Oggi ancora più di ieri è necessario andare oltre i simboli, per cogliere il significato più vero e più utile alla nostra vita. Per questo Gesù è venuto: per darci un aiuto concreto e non astratto, vero e non illusorio, sperimentabile e non teorico. In una società dove le identità si annullano e i simboli si banalizzano, i veri cristiani realizzano una nuova vita in virtù della croce, ovvero dell’opera meravigliosa di salvezza compiuta da Gesù alla croce.

Qualcuno ha detto: vuoi la definizione dell’amore? Non consultare un vocabolario, vai al Calvario e contempla il Figlio di Dio che, fattosi uomo, si è caricato dei nostri peccati e ha subito lui al condanna al posto nostro. Il risultato sarà sorprendente: piangerai per il tuo peccato, proverai la gioia del perdono e della salvezza e vivrai una vita nuova con l’Iddio vivente e vero.