Gesù libera i prigionieri

“Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.” Giovanni 8:36

Il nome e la missione

Il nome di Gesù significa Dio salva, e contiene già l’essenza della sua natura e della missione. Dio è il Salvatore, il Redentore, il Liberatore. L’uomo di Nazareth porta questo nome con sé, che è già annuncio e presenza di Dio. Il Gesù della storia umana è Dio che si fa uomo per salvare e liberare l’uomo.

Lo dice in modo esplicito nella sinagoga di Nazareth: (Dio) mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri…per rimettere in libertà gli oppressi (Luca 4. 16-21)

Le parole di Gesù erano quelle lette dai rotoli del profeta Isaia che 700 anni prima denunciò i peccati del popolo e annunciò la liberazione di Dio. (leggi Isaia 61.1-3; 58.6). Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato… (Isaia 40:2)

L’ingiustizia umana insomma rende l’uomo schiavo di un debito inestinguibile ma ci penserà Dio…

Debiti e peccati

nella preghiera del Padre nostro, dopo la richiesta del pane quotidiano che ci insegna a dipendere da Dio, si parla di debiti e peccati: …e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore (Luca 11,4)

I peccati degli uomini fanno del male a chi li commette, al prossimo, e non solo, ma sono anche offese fatte a Dio. Questi peccati sono un debito inestinguibile per le nostre risorse.

Gesù ci mette in libertà dai nostri debiti e dalla schiavitù perché la sua vita giusta è stato il prezzo pagato per il nostro debito!

La liberazione di Gesù è anche libertà dall’oppressione. Infatti il peso della colpa è spesso un peso opprimente che ci schiaccia. Ma il perdono di Dio è efficace per rialzarci e prendere forza.

Un esempio illuminante è nella parabola del figliol prodigo, il quale pensando di ottenere libertà si allontanò dalla casa del padre suo. Dopo una serie di errori si ritrovò schiacciato, povero e infelice! La sua salvezza fu pentirsi e tornare dal padre suo, con cuore umile.

Il ravvedimento, la conversione e la confessione, trovarono la risposta di un padre amorevole che rialzò il giovane da quell’oppressione, facendogli trovare la libertà.

Libertà

Il peccato ha diverse forme: pensieri malvagi, vizi, disubbidienza, incredulità, ira, gelosia, invidia, odio, contese, maldicenze, disordine morale e sessuale e altro ancora.

Tutto ciò lo ripeto, offende Dio, ma Gesù è venuto per perdonarci e liberarci dalla prigione dove il peccato ci aveva rinchiuso.

Che fare? Non abbiamo noi le chiavi della prigione, solo Dio con un atto di grazia ci tirerà fuori volentieri, perché Lui ci ama e siamo preziosi agli occhi suoi.

Liberi ogni giorno

C’è quindi la libertà dal peccato che Dio ci dà una volta per sempre. È quella che ci fa cambiare posizione: dalla morte alla vita, dall’essere peccatori perduti a essere figli di Dio parte della sua famiglia. Quella che ci fa dire grazie Dio per la salvezza eterna.

Ma c’è anche una liberazione di cui abbiamo bisogno tutti i giorni. Può avvenire quando siamo assaliti e oppressi dal senso di colpa, di inadeguatezza, dalle circostanze e fatiche della vita, dal dolore, dal lutto, dalle paure, e tanto altro.

Per questo la preghiera del Padre nostro si conclude con liberaci dal male!

Non deve essere una meccanica ripetizione o recitazione, ma una sincera invocazione a Colui che è venuto perché fossimo liberi dentro, liberi nel mondo, liberi avendo la gioia e la forza che Dio ci dà.

Perciò invocalo, grida a Lui e vedrai cosa farà nella tua vita... “se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.” Giovanni 8:36