Ai tempi di Noè “la terra era corrotta davanti a Dio, e la terra era ripiena di violenza. Ora Dio guardò sulla terra ed ecco, era corrotta, perché ogni carne sulla terra aveva corrotto la sua condotta” (Genesi 6:11,12); constatiamo con dispiacere e dolore che la situazione oggi non è cambiata. La terra oggi è piena di violenza, corruzione dei valori e del buon costume. Questo passo della Bibbia scritto circa più di quattromila anni fa si presenta a noi tutti con sconvolgente attualità. Per i veri cristiani non è facile essere e rimanere tali nella società odierna, ecco perché è necessario fare una cosa per trovare quelle energie e risorse spirituali indispensabili per non soccombere e distinguersi: cioè pregare.
Pregare significa “Chiedere a Dio”, e nel Vangelo Gesù ci dice in proposito “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Matteo 7:7). In questi “tre verbi” il cristiano impara a pregare, perché preghiera è “Chiedere, Cercare e Bussare”. La risposta è entusiasmante e decisamente incoraggiante per noi: “Chiederete e riceverete; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Matteo 7:8).
Chiediamo a Dio per i nostri bisogni, cerchiamo Dio perché non possiamo vivere senza di Lui; bussiamo alla porta del Cielo perché il Padre nostro aprirà porte che noi non avremmo mai potuto aprire, opportunità nuove e meravigliose per fare la Sua volontà.
In questo mondo malvagio dobbiamo pregare nel modo giusto, chiedendo, cercando, bussando. Che cosa stiamo chiedendo a Dio? Forse una casa più grande, una macchina più bella, uno stipendio più alto… tutte cose che Dio può concederci se lo riterrà appropriato per noi, tuttavia è Gesù che ci dice che cosa dobbiamo chiedere al Padre per preservare noi stessi in questo mondo corrotto in cui viviamo.
Nel Vangelo di Matteo al capitolo sei verso 13 Gesù dice: “E non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno…”. Ecco la prima preghiera da fare ogni mattina: “Non ci esporre alla tentazione”. Il mondo in cui viviamo ci invita a peccare, perché tentazione significa proprio questo, rifiutare di fare la volontà di Dio. Le tentazioni si annidano ovunque come qualcuno che vorrebbe farci un’imboscata per farci cadere in una trappola. La tentazione la troviamo dietro l’angolo appena usciamo di casa al mattino, sul posto di lavoro, tramite i social, a volte addirittura nelle famiglie quando essa non sta funzionando come dovrebbe perché manca l’amore nella coppia, oppure uno dei due coniugi spinge l’altro a occuparsi più di altro che di Dio. Il diavolo con i suoi demoni sono leoni ruggenti che vanno intorno in cerca di un cristiano carnale da divorare…
Un altro tentatore insidioso è il nostro “Io”. Parte di noi vuole piacere a Dio, l’altra parte è attratto dal mondo esterno che è corrotto e senza Dio, perciò per vivere nella moderna società che è antica come quella al tempo di Noè, dobbiamo chiedere a Dio di non esporci alla tentazione. È troppo importante! Dio vuole preservaci dal maligno. Purtroppo facciamo anche esperienze negative. Quando disubbidiamo a Dio e poi preghiamo: “Liberami dalla tentazione”, è una preghiera sbagliata. In quel caso dovremmo chiedere a Dio: “Oh Dio, abbi pietà di me, metti in me un cuore puro e ridonami uno spirito ben saldo…”. Gesù entrò nel giardino della preghiera con sofferenza, in ginocchio, con sudore di sangue pregava il Padre: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua” (Luca 22:42). Gesù in agonia chiede al Padre di preservarlo dalla morte della croce, significa che una parte di lui era tentato a rinunciare. Gesù è stato tentato ed è per questo che in quell’ora cruciale disse ai suoi discepoli: “Pregate per non entrare in tentazione” (Luca 22:40). Sapeva bene che se entriamo nella tentazione soffriremo moltissimo, saremo combattuti, dovremo affrontare una battaglia difficile. La tentazione fa soffrire e genera sofferenza in noi e Dio vuole evitarcelo; ecco perché ci dice che dobbiamo chiedere al Padre: “Non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno…”. È una cosa seria, il mondo è malato di peccato e il diluvio del giudizio di Dio è alle porte, non possiamo cedere proprio ora ma dobbiamo resistere, dobbiamo pregare nel modo più giusto; a volte però, nonostante noi chiediamo come Lui ci ha detto, entriamo ugualmente in tentazione. Questo capita perché stiamo servendo Dio; lo è stato per Mosè, Davide, Daniele, Paolo, Pietro e lo è anche per noi, ma la preghiera “non ci esporre alla tentazione” non è stata dimenticata perché Dio nella tentazione ci darà la via d’uscita (1 Corinzi 10:13).
Tornando a Gesù nel giardino degli ulivi, se ci facessimo la domanda: “Come ha fatto Gesù a non cedere in quel momento così drammatico?”, stai molto attento alla risposta che ti sto per dare, imprimila nel tuo cuore per sempre. Gesù non si è tirato indietro ma ha deciso di andare a morire sulla croce perché ci ha amato più di sé stesso. La nostra vita valeva più della sua. Per questo Dio ha tanto amato il mondo da donarci Gesù, il Suo eterno Figlio, perché l’amore vero salva i miseri come noi. Ricordati, Gesù ti ha amato più della sua stessa vita!
Gesù ci dice anche che dobbiamo chiedere un’altra cosa molto importante per non soccombere come la generazione di Noè. Che cosa stai chiedendo a Dio? Forse tante cose necessarie e utili per te e la tua famiglia, ma c’è una cosa che le supera tutte. Ricordati che se tu sei un bravo genitore che da cose buone ai tuoi figli, Dio, che è Padre e madre e sa ricoprire perfettamente entrambi i ruoli, ci darà solo ciò che è buono per noi. Per questo Gesù ci dice: “Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (Luca 11:13). Dobbiamo chiedere lo Spirito Santo, la potenza di Dio nella nostra vita. Come è pensabile vivere senza questa potenza? Come faremo a vivere allo stesso modo come ha vissuto Noè? Giusto, integro, camminò con Dio (Genesi 6:9). Abbiamo bisogno dello Spirito di Dio, senza potenza siamo sconfitti in partenza. Senza potenza la tentazione prima o poi vincerà su noi trascinandoci nel mondo corrotto o lasciandoci nella chiesa privi di vero e profondo amore per Dio. Il Vangelo è così semplice, uno schiaffo a tutti noi che viviamo con una inutile moltitudine di complessi mentali: “…donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono”. Non rifugiamoci nella dottrina, la dottrina non è un rifugio per il cristiano, ma è la porta aperta di Dio per realizzare ciò che è scritto nella Sua Parola. Non possiamo quindi dire: “Sono convertito e ho lo Spirito Santo o il battesimo nello Spirito Santo”. Se non c’è potenza, il fuoco di Dio, la passione di Cristo, la forza per non peccare, abbiamo solo una “Scrittura scritta su tavole di pietra e non su cuori di carne”. Chiediamo potenza e l’avremo!
Gesù ci ha detto di “cercare”, ma che cosa o meglio chi? Cercare il volto di Gesù, desiderare la Sua presenza, essere uno con Lui. Questo ci manca, perciò ascoltiamo il profeta Geremia: “Mi invocherete e verrete a pregarmi, e io vi esaudirò. Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore. Io mi lascerò trovare da voi…” (Geremia 29:12-14). Cercare Dio significa prima di tutto trovare la chiave per aprire il Suo cuore, e questa chiave è il nostro cuore. Dio si lascia trovare, Dio apre il Suo cuore a ciascuno di noi se lo cerchiamo con tutto il nostro cuore. Nessun formalismo, nessuna liturgia, ma umiltà, sincerità e un gran bisogno di incontrarsi con Cristo! Solo chi cerca così Dio lo trova!
Bussate, perché le porte che Dio apre né il mondo e né satana le potranno chiudere. Dio vuole aprirci porte a noi inimmaginabili, porte grandi, in cui poter vedere l’Evangelo crescere nel mondo “a noi conosciuto”. Bussiamo per entrare dove nessuno ci apre, non preoccupiamoci per chi dovrebbe aprirci perché non sarà il mondo ad aprire quelle porte, non sarà un dirigente scolastico, un direttore penitenziario, un sindaco o un parlamento, sarà Dio e solo Lui ad aprici quelle porte per predicare la speranza della salvezza e del Suo amore a ogni creatura. Bussiamo e Dio ci aprirà.