LIBERAZIONE – Ne abbiamo tutti bisogno!

“Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.” “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.” (Giovanni 8:31,32,36)

La parola libertà è una parola importante e impegnativa. Frasi del tipo: “Amo la mia libertà…; Non posso rinunciare alla mia libertà…”, non rispecchiano il vero significato di questa parola. Dante Alighieri sosteneva che la “libertà” è il dono più grande che Dio ci ha fatto nella Sua larga magnificenza. I francesi del diciottesimo secolo coniarono il motto: “liberté, égalité, fraternité”, con la speranza che libertà, uguaglianza e fraternità tra i popoli e dentro un popolo, producessero uno Stato giusto ed egalitario. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, quando l’uomo pensa di esser libero e di aver conquistato una qualche forma di libertà (pensiamo l’uscita dal carcere o da una guerra), in realtà è ancora schiavo di qualcosa che è nascosto e silente nel profondo del suo cuore. Gesù ci dice che se “Il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi”. Da qui comprendiamo che se non interviene Lui non possiamo ancora parlare di “vera libertà”. Potrebbe nascere una domanda del tipo: “Chi crede in Gesù allora è libero?”. Non direi, perché credenti e non credenti sono soggetti al peccato che genera schiavitù e non libertà. Certamente, il primo passo verso la libertà è credere in Gesù riconoscendolo come il proprio Salvatore. Ma il percorso di “liberazione” non si conclude con l’esperienza della salvezza, piuttosto ne traccia l’inizio! Quando parliamo di “libertà” dobbiamo riferirci prima alla parola “liberazione”. Possiamo dire quindi che “si è liberi quando si viene liberati”. Per questa ragione Gesù dice a coloro che hanno creduto: “Se dimorate nella mia Parola…conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Non basta credere, ora bisogna imparare a “dimorare” nella Bibbia. Che cosa significa? Per prima cosa significa acquistare la buona e sana abitudine di meditare ogni giorno la Bibbia, farlo con attenzione e pregando. Non è una semplice lettura che ci permette di “abitare” nella Parola, ma è la meditazione. Meditare è importante per un cristiano, senza di essa il suo rapporto personale con Dio è limitato e darà pochi frutti. Meditare vuol dire leggere per capire ciò che si sta leggendo; leggere con la chiara consapevolezza che la mia anima ha bisogno delle parole della Bibbia. Leggere sapendo che la Bibbia è lo strumento principe che Dio usa per scavare nel mio cuore e operare in me. “Dimorare” nella Bibbia significa entrarci dentro. Trovare nella Parola di Dio la soluzione, la risposta che aspettavamo. Trovare la via d’uscita, il miracolo della guarigione dell’anima, trovare la fonte della libertà.

Ora, da che cosa Dio deve liberarci? Se scaviamo nella Parola di Dio e la Parola di Dio scava nel nostro cuore attento e riflessivo, scopriremo un “mondo” di cose da cui abbiamo bisogno di essere liberati. A queste cose possiamo dargli un nome: “Le conseguenze del peccato”. Dal giorno in cui Dio ci ha salvato per mezzo di Cristo, tutti i nostri peccati sono stati perdonati e cancellati: “Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati…” (Atti 3:19). Lo “step” successivo è la “liberazione dalle conseguenze del peccato”. Tutto questo non avviene all’istante come per il perdono dei peccati, ma è necessaria una lunga terapia spirituale in cui il Dottore dell’anima, il Signor Gesù, guarisce le piaghe del nostro cuore ripulendo le ferite infette della nostra anima e della nostra mente: “Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe” (Geremia 30:17).

Quando parliamo di paure, critiche aspre, sospetti, rancori, orgoglio, presunzione, stiamo parlando delle conseguenze del peccato di Adamo: “Ho avuto paura…; La donna che tu mi hai messo accanto…”, (Genesi 3:10,12). Dalla caduta nell’Eden tutti noi “paghiamo” le amare conseguenze del peccato perché non c’è uomo o donna che non abbia paura, che non ceda al proprio orgoglio, che non ce l’abbia con qualcuno che gli ha fatto un torto, che non critichi il prossimo per invidia; che non provi rabbia e dolore per ingiustizie subite… Queste cose accumulandosi nei nostri cuori non solo ci appesantiscono e ci impediscono di avere un cuore puro, un cuore che nutre solo buoni sentimenti verso tutti, ma in molti casi, queste cose rimanendo nel profondo del nostro essere pur non accorgendocene lasciando spazio a spiriti maligni. La rabbia conservata nel cuore per lungo tempo, il rancore mai risolto, l’orgoglio mai abbassato e vinto, hanno aperto le porte a demoni e spiriti di contrasto che trovano posto anche nel nostro cuore. Tutto ciò causa relazioni fraterne e familiari difficili limitando la potenza dello Spirito Santo dentro una chiesa, intristendo i cuori e lasciandoci spesso nell’amarezza e nell’infelicità. La Bibbia dice a proposito di questi discorsi: “Il sole non tramonti sul vostro cruccio; e non date spazio al diavolo” (Efesini 4:26). Quanti tramonti sono passati rimanendo fermi nei nostri crucci, quante volte abbiamo lasciato spazio al diavolo e ai suoi demoni e non ci siamo resi conto che “abbiamo aperto le porte delle mura di difesa ai nemici”. Nel tempo, tanto male si è depositato nei nostri ricordi e nelle nostre emozioni… Non parliamo di “possessioni” perché un cristiano ha lo Spirito di Dio, ma parliamo di “oppressione spirituale” da parte di Satana. Quando pensiamo di essere liberi è quasi sicuro che non lo siamo ancora del tutto, per questo è necessaria la “liberazione” che solo il Figlio di Dio può operare se noi “dimoriamo nella Parola”. La Parola esegue un’operazione delicata e accurata, giorno dopo giorno, raggiungendo i meandri più nascosti delle nostre coscienze e liberandoci poco alla volta da quei veleni mortiferi che ancora si trovano dentro di noi. Non ci sono altre soluzioni, bisogna riconoscere che c’è ancora molto da fare, che lo Spirito Santo che è in noi “ci brama a gelosia” e pertanto vuole liberarci dalle conseguenze del peccato e in alcuni casi anche da spiriti seduttori e ingannevoli che hanno preso da tempo posto nella nostra vita. Lasciamo che la Parola del Figlio di Dio compia quotidianamente questi miracoli aiutandoci a liberarci da ogni rancore e cose simili, perché il “principio” delle cose buone è ciò che ci rimarrà nel cuore per sempre. Perdonare, fare del bene anche se altri non te le fanno, non rispondere nello stesso modo se ciò che ti dicono è sbagliato, non fare le proprie vendette… eccetera; sono questi insegnamenti del Vangelo che rimangono in noi e cacciano via tutto il male che abbiamo dentro.

Dio siamo con umiltà qui davanti a Te, per stare ai piedi tuoi e ricevere le Tue Parole che ci liberano e ci fanno conoscere la Verità.

Fabrizio Siracusa