Mi sono sentita amata

Mi chiamo Albertina, vorrei raccontare la mia storia, di come ho incontrato Gesù!

Sono nata in una cara famiglia, composta dai miei genitori e altre 2 sorelle, Graziella e Anna la mia gemella. Ho vissuto la mia infanzia con gioia e sono cresciuta con sani valori di rispetto, di onestà, di buoni sentimenti e anche di un certo timore di Dio. Nell’età dell’adolescenza, iniziai a fare le prime amicizie e le prime uscite con gli amici, divertendoci e andando anche in discoteca (mi piaceva molto ballare). Nonostante avessi tutto, nel mio cuore c’era un vuoto e tutto questo lo avvertivo soprattutto alla fine di una festa o di una domenica passata divertendomi. Mi chiedevo: tutto qui? Ora devo aspettare un’altra settimana per stare così bene?

La sera quando andavo a dormire, mi venivano pensieri sull’esistenza di Dio: dopo la morte ci sarebbe stato qualcosa… qual era lo scopo della vita? Anche se avevo una religione, non avevo risposte a questi interrogativi della vita, o meglio, nessuno me li aveva mai spiegati!

Una sera d’estate (che bella l’estate…), sulle scale di casa mia io e mia sorella iniziammo con una nostra amica di nome Mirella a parlare di Dio e di tutti i nostri dubbi. Con sorpresa, Mirella rispose a tutte le nostre domande! Le chiedemmo come faceva a sapere tutte quelle cose e lei rispose che leggeva la Bibbia… il Vangelo.

Il Vangelo, un libro che leggevo quando ero piccola, ma pensavo che erano solo delle belle storie, non risposte alle domande che una persona prima o poi nella vita si fa. Il dialogo di quella sera ristorò la mia sete di verità, era come bere un bicchiere di acqua fresca. Mirella mi disse che era evangelica e mi invitò in chiesa. La mia prima reazione fu di disagio perché non ero abituata al loro modo di pregare; nello stesso tempo però tutto questo era attraente, in quanto queste persone pregavano come avrei voluto pregare io Dio, cioè con le parole del proprio cuore! Io conoscevo solo preghiere imparate a memoria che ripetevo, e spesso mi annoiavano. Un’altra cosa che mi aveva colpito era l’amore che c’era in quelle persone!

Intanto continuai a vivere la mia vita. Mirella, sua sorella e il marito ci invitavano spesso ad andare in chiesa; io e mia sorella Anna promettevamo di andarci ma poi, attirate dalle nostre amicizie rimandavamo spesso. Un giorno eravamo in partenza per le vacanze estive quando davanti a casa mia passò la sorella di Mirella e dispiaciuta perché non avevamo mantenuto la promessa, disse una frase che trafisse il nostro cuore come una spada; ci disse che a lei potevamo prenderla in giro, ma DIO no! Durante la vacanza, spesso, guardavo il cielo e dicevo a Dio: “se ci sei non ti posso prendere in giro”. Così nel Settembre del 1976 io e mia sorella iniziammo a frequentare la chiesa, ma questo non era sufficiente! Non potevo vedere quei credenti sperimentare le benedizioni di Dio e io rimanere senza: così un giorno mi chiusi nel bagno di casa mia (l’unico posto dove potevo chiudermi a chiave), mi inginocchiai e rivolsi a Dio una preghiera semplice, ma con tutto il cuore! Dissi: “Signore, non so se tu ci sei, ma se esisti, fatti conoscere, perdona tutti i miei peccati”… Non avevo neanche finito di dire così, che sentii una presenza meravigliosa, una consolazione, un amore profondo, una gioia indescrivibile. In quel momento mi sono sentita amata, perdonata, tutte le mie paure erano scomparse. Ero stata SALVATA! Amare Dio e conoscerlo è l’esperienza più grande che una persona possa fare. Un giorno so che Lo vedrò e riconoscerò che la mia speranza non è stata vana!

“Poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, quelle che non si vedono sono eterne”

(II Corinzi 4:1)

 

Albertina G.