Nel libro di Neemia troviamo i giudei super impegnati a ricostruire le mura con le relative porte di Gerusalemme che da decenni erano rimasti diroccate, oramai diventate un monumento della disfatta d’Israele. Ma Neemia ha in mente di farle rivivere e con loro anche la dignità e il futuro di un popolo travagliato, conosciuto come il popolo del Dio unico e vero. Questo progetto è opera di Dio, tuttavia non sono mancati i contrasti e i tentativi di far fallire i cantieri aperti lungo tutto il perimetro della città. I Samballat, i Tobia, gli Ammoniti e Asdodei che si coalizzarono contro i giudei allora, esistono anche ai nostri tempi. Fateci caso. Tutte le volte che Dio benedice la nostra vita, o la famiglia o la Chiesa, i “nemici” intorno a noi non possono lasciarci fare. Se il tuo servizio per Dio o le opere della tua Chiesa prosperano, sta pur certo che ben presto i Samballat di turno verranno a disturbare o a creare disordine. Nella storia di Neemia la prima reazione che i nemici manifestarono alla notizia che i giudei ricostruivano le mura fu di derisione. Me le immagino le loro risate, magari accompagnati da un buon vino come in una di quelle serate in cui non ci sono limiti alla stupidità. Mi sembra di sentire le loro voci: “ma cosa pensano di fare questi giudei indeboliti? Vogliono offrire sacrifici al loro Dio come facevano i loro antenati? Vorrebbero forse far rivivere pietre sepolte da anni? Se una volpe salta sulle loro mura le farà crollare…”. E tutti si abbandonano ad una esilarante risata di gruppo.
Quando Dio ti benedice i nemici ridono di te. Per loro sei un debole, un incapace, solo uno sciocco sognatore. Ma non ti scoraggiare, perché dopo qualche settimana i giudei, rafforzati da Neemia e dalle sue preghiere, giunsero a metà altezza delle mura. A quel punto ai Samballat e amici vari comincia ad andare per traverso tutta la loro ridicola ironia e si sentono attorcigliati dalla loro stessa provocazione. Infatti si indignano tantissimo. Sono nervosissimi e confusi, perché non se l’aspettavano. Così accade anche a noi. Il nostro avversario, Satana, per l’ennesima volta deve bere il calice amaro della sconfitta. I cristiani che scoraggia e umilia in vari modi, proseguono ugualmente a far progredire l’opera meravigliosa di Dio. I nemici di Neemia proveranno a organizzare un assalto a sorpresa per uccidere e creare disordini tra gli operai. Ma anche questo cupo piano non può essere attuato. E oggi? Il diavolo con le sue miriade potestà spirituali muove uomini malvagi che iniziano a perseguitare i cristiani. Ma quest’ultimi reagiscono restando fermi nella fede e scoprono che nessun arma fabbricata contro di loro riuscirà. I Samballat e company cambiano strategia e invitano Neemia a sedersi a un tavolo con loro. Propongono di lavorare con i giudei. Insomma, ci provano con il compromesso. Ma Neemia è uno forte per davvero: non verrò con voi, sto facendo un grande lavoro e non posso scendere. Il diavolo ci prova anche con noi con i compromessi di vario genere: dal peccato alla vanagloria, dalle liti banali con i fratelli della chiesa nelle quali ci vorrebbe convincere che noi abbiamo sempre ragione e gli altri sempre torto. Ma per chi ci ha presi? Per dei poveri lunatici? Dio ci dà la Sua saggezza, siamo operai di Cristo e non abbiamo tempo da perdere con i giochetti di Satana. Lui è perdente e perdente resterà.
Dio onora il lavoro dei giudei, le loro fatiche e le loro preghiere. In che modo? Con il miracolo dei 52 giorni. Perché in 52 giorni le mura con le relative porte sono state riparate. Un miracolo in pochissimo tempo (Neemia 6:15). Di questi miracoli anche noi oggi ne sappiamo qualcosa. Dio fa sempre al di là delle nostre aspettative. Dio ci meraviglia facendoci vedere come porta avanti la Sua opera e noi ne siamo pienamente partecipi con grande gioia. Il segreto di Neemia? Ha disposto i giudei per famiglie lungo le mura di Gerusalemme. In questo modo ognuno restò unito all’altro, aiutandosi a vicenda. L’unità dei giudei ha permesso il miracolo dei 52 giorni. Restiamo uniti credenti. Con l’unità della chiesa locale l’opera di Dio andrà sempre avanti e non subirà arresti di vario tipo. Dio ti sta benedicendo? Sta benedicendo la tua famiglia o la tua chiesa? Riconosci che tutto ciò è opera del Signore e resta unito agli altri cristiani. Non permettere che il nemico tocchi questa unità. Il miracolo dei 52 giorni, le cose che Dio fa nella chiesa e tramite la chiesa, dipendono dall’unità!
Fabrizio Siracusa