Cosa ci consola nelle difficoltà

“Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede” (2 Timoteo 4:7)

L’apostolo Paolo si trovava in prigione, prossimo al martirio. Le sue parole sono velate da tristezza, ma anche piene della consolazione di Dio. In lui c’è la soddisfazione per avere svolto il servizio per Cristo con fedeltà durante la vita. Questo porta consolazione e approvazione divina: è la gioia del servizio cristiano. Come se Paolo dicesse: ho fatto ciò che Gesù mi ha chiesto: predicare e salvare le persone senza speranza, ora posso tornare a casa (dove sta Cristo e il Padre nostro). Parole sobrie e consapevoli di avere svolto la missione, senza nessun vanto personale. La seconda consolazione deriva dal “conservare la fede”. Arrivare alla meta superando le tentazioni del peccato e resistendo alle persecuzioni e alle seduzioni, è una grande soddisfazione. Paolo sa di essere vicino al traguardo, che non deve più sforzarsi e faticare, lo aspetta il riposo. Certamente se stai lottando con le tentazioni e il peccato, Dio ti può aiutare perché vuole che anche tu arrivi alla meta della salvezza eterna che Lui ha preparato per te. Anche se io e te non siamo apostoli, c’è una chiamata di Dio ad amarlo e servirlo anche per noi. Se siamo disposti a seguirlo le sue consolazioni sono riservate anche a noi e a quanti lo amano con tutto il cuore.

 “Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione” (2 Timoteo 4:8)

Per l’apostolo Paolo vicino al martirio, Dio aveva pensato qualcosa che potesse riempire quel cuore afflitto: il premio! Aspettato e bramato per una vita, quel premio era vicino. Dopo una vita piena di gioie e dolori, stava per arrivare il giorno della vittoria e della corona. Ad assegnarla non un giudice umano, ma Dio stesso. È un premio dato non solo al grande apostolo Paolo, ma anche a tutti quelli che amano Dio con tutto il cuore. È un premio che non ci viene dato perché noi valiamo o facciamo, ma semplicemente perché speriamo in Gesù e abbiamo accettato la sua opera alla croce. Infatti coloro che accettano Gesù come Salvatore acquisiscono il diritto di diventare figli di Dio (cfr. Giovanni 1.12) e non solo questo, ma diventano eredi di Dio e coeredi di Cristo. La corona di giustizia in effetti è stata guadagnata da Gesù con la Sua vita incorrotta e senza peccato. Non è “un premio di consolazione”, cioè non è una medaglia di cartone o metallo, ma il premio vero di una vita migliore e bella. C’è un altro premio: vedere finalmente quel Gesù in cui abbiamo creduto e sperato senza vederlo. Che gioia! Già il pensiero ci consola!

“Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile per il ministero” (2 Timoteo 4:11)

È bello avere delle care persone accanto. L’apostolo seppe apprezzare Luca, il dottore che ha saputo stare vicino a Paolo anche nei momenti difficili della prigionia e della persecuzione. Apprezzò finalmente anche Marco il giovane missionario che ormai era maturato nella vita cristiana. Lo stesso Timoteo, il giovane che fu conquistato dalla testimonianza e dai sermoni di Paolo e divenne anch’egli servitore di Gesù era un uomo molto stimato da Paolo. È una consolazione avere delle persone care accanto. A volte non le apprezziamo e non diciamo loro delle buone parole! Spesso ci perdiamo in considerazioni secondarie e trascuriamo le persone a noi più vicine. Ci viene più facile rimproverare che lodare, recriminare che ringraziare. Cominciamo oggi stesso a cambiare modi. Guardiamoci attorno e scopriamo le persone che ci vogliono bene, andiamo loro incontro con un sorriso. Sarà una consolazione e una benedizione per noi e gli altri. E ricordiamoci l’insegnamento di Gesù: “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro” (Matteo 7:12).

“Portami i libri e le pergamene” (2 Timoteo 4:13)

Tempo fa telefonai, per sapere come stava, ad un anziano pastore, quasi novantenne, vedovo, che viveva solo. Mi disse: grazie a Dio sto bene! Le mie notti però sono lunghe e insonni, allora leggo la Bibbia e trovo una grande consolazione!

Come è possibile che un semplice libro possa aiutare così tanto una persona? La risposta è che quel semplice libro non è solo un semplice libro, ma esprime il pensiero di Dio, rivela i sentimenti di Dio, mostra la volontà di Dio, fa comprendere l’opera di Dio. La Bibbia ha un messaggio che arriva dal cuore di Dio direttamente al nostro cuore. È un messaggio potente in grado di cambiare ogni situazione. E arriva sempre puntuale al momento giusto. Essa è verità, immutabile, stabile, potente e formativa. Con la Parola, Cristo ci parla in modo chiaro e consolante. L’apostolo Paolo che amava leggere le Scritture, capirle, riceverle come Parola di Dio, è lo stesso che dirà: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia”. Dio sa di cosa abbiamo bisogno ed è sempre pronto ad aiutare quelli che in Lui confidano. Paolo in prigione, prossimo al martirio voleva trovare consolazione nell’udire la Parola di Dio …portami i libri e le pergamene. E tu, desideri sentire cosa Dio ha da dirti e da darti? Leggi la Bibbia, ma non prima di aver chiesto a Dio con sincerità: Dio! fatti conoscere di più da me!

“Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte” (2 Timoteo 4:17)

È quasi incredibile! L’Iddio del cielo e della terra si offre come assistente! Ci viene in mente un artigiano che compie un lavoro sotto gli occhi esperti del Maestro che al momento opportuno dà dei preziosi consigli per bene riuscire nel lavoro. Oppure un medico che ci cura e assiste nella malattia. O ancora, un avvocato che ci difende quando siamo giudicati ingiustamente. La verità è che quando apparteniamo a Dio, Lui non ci abbandona mai, perché ci ama! Non sarà quindi il caso, i nemici, il mondo ostile a Dio, ad avere autorità su noi! ma Cristo, il Signore Onnipotente, ci sosterrà dandoci forze inaspettate. Dio ci rende forti per vivere. E questo è consolante. Se noi l’abbiamo scelto come Signore, Egli sarà sempre con noi!