Tu sei il più bello

Tu sei più bello di tutti i figli degli uomini. (Salmi 45:2)

Di solito quando si partecipa ad una festa nuziale i complimenti maggiori sono tutti per la sposa. Osservando attentamente e lentamente lo Sposo divino, Gesù, non possiamo resistere, non riusciamo a distogliere lo sguardo da Lui. La sposa, vale a dire la chiesa, ciascuno di noi, passa quasi inosservata. La bellezza di Cristo non ha eguali, supera tutti i credenti di ogni epoca. I nostri complimenti, che noi chiamiamo lode, sono solo per Lui, per questo magnifico Sposo, più bello di tutti i figli degli uomini. Siamo rapiti dal Suo “fascino” spirituale, dalla Sua eleganza e dal suo profumo. Non c’è sposo che possa tenergli testa, non c’è bellezza che possa paragonarsi alla sua. Gesù è bello! La bellezza di cui la Bibbia ci parla non ha niente a che fare con il concetto di bellezza che suggella il culto dell’immagine, quel culto che per la nostra società è preferibile più dell’essenza. La Bibbia ci dice che Gesù non aveva né figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare (Isaia 53:2), perché in quel momento la rivelazione di Dio verso il profeta si concentrava su un uomo tumefatto e coperto di sangue, trafitto su una croce in agonia. Il nostro sguardo deve penetrare più in profondità rispetto a Isaia, lui contemplò l’uomo che soffre, noi da quell’uomo che soffre, grazie alla rivelazione dell’Evangelo, possiamo ammirare la vera bellezza dell’uomo più bello di tutti gli uomini. La bellezza di un carattere speciale che ha fatto di Lui un grande uomo. Padre, perdonali perché non sanno quel che fanno. Dal suo cuore esce bontà, amore, perdono. Donna, questo è tuo figlio… figlio, ecco tua madre. Dal suo cuore esce generosità, sensibilità e disponibilità. Tutto è compiuto! Da quel cuore esce potenza e giustizia, due armi che non usa contro di noi, ma a favore di ciascuno di noi. Paziente, giusto, gioioso, fedele, sempre pronto per ascoltare e per guidare tutti; instancabile, deciso e fermo nei suoi sentimenti; coraggioso e capace a sopportare le sofferenze; calmo e mansueto, umile e docile, autorevole e indomabile. Gesù preferì il titolo Figlio dell’uomo al titolo Figlio di Dio. Ci ha lasciato un esempio così chiaro, nitido, indiscutibile e vicino alla nostra umanità. Ha pianto, ha sofferto, ha riso, ha gioito, si è arrabbiato, ha provato delusione, ha lottato con le tentazioni, ma in ognuna di queste circostanze, non ha permesso a nessuno di privarlo della sua bellezza, non ha permesso a nessuno di derubarlo dei suoi valori; a nessuno ha permesso di guastare il suo carattere, di far sì che amasse di meno. Quando ci rivolgiamo a Lui quasi sempre è solo per chiedere favori e aiuto. Poche volte ci rivolgiamo a Lui con gli occhi pieni di ammirazione, con gli occhi degli innamorati che fieri del proprio sposo se ne vantano davanti a tutti. Poche volte diciamo: io voglio essere come Lui; poche volte il suo carattere lo preferiamo al nostro; poche volte il suo desiderio di amare è lo stesso nostro desiderio; poche volte la sua pazienza e la sua dolcezza sono le nostre. Pieghiamoci davanti al Re, stracciamoci il cuore, chiediamogli ogni giorno: Maestro, voglio essere come te! Anche allora, Tu e solo Tu sarai il più bello di tutti gli uomini!