Nei vangeli i discepoli sovente viaggiavano con Gesù su una barca. Molte sono state le loro esperienze su quella barca insieme al Maestro. Per antonomasia, la barca rappresenta la nostra vita, è fondamentale che con noi, dentro di noi, ci sia Gesù.
Meditiamo su alcuni di questi spostamenti in barca e scopriamo un messaggio importante che Dio rivolge ad ognuno di coloro che sono e vogliono restare discepoli di Cristo!
Dobbiamo restare con Gesù sulla barca, ma poi dobbiamo anche scendere da quella barca per servire Dio nel mondo. Ma per servire efficacemente Dio nel mondo dobbiamo rimanere con Gesù sulla barca.
Sembrano giri di parole un po’ contorti, ma troviamo l’insegnamento della Parola di Dio.
Daremo alla barca un nuovo significato a quello citato prima, diciamo, quindi, che la barca sono le esperienze che ogni cristiano deve fare con Gesù, esse sono necessarie, altrimenti non potrebbe servirlo. La barca è la nostra scuola di vita e di fede.
GESU’ CALMA LA TEMPESTA (Matteo 8:23-27)
Cosa impariamo con Gesù dentro quella barca in difficoltà?
Impariamo la “fiducia” in Dio in qualunque circostanza. Impariamo a superare le nostre paure. Impariamo che Gesù non dorme e non sonnecchia, vigila sempre sulle nostre vite. Salmo 121
Imparando la fiducia in Dio, dunque a non essere uomini di poca fede, possiamo trasmettere questa fiducia anche al nostro prossimo. Trasmettere non significa che avremo il potere di dare la fede, solo Dio, tramite la Parola, fa crescere la fede nell’uomo che ascolta con interesse l’Evangelo (vedi Romani 10:17), ma la nostra testimonianza e predicazione saranno efficaci, guidati dalla potenza dello Spirito Santo, perché saremo testimoni veraci, ciò che diremo lo viviamo! Atti 1:8
GESU’ CAMMINA SULLE ACQUE (Matteo 14:22-29)
In questa occasione Gesù “obbligò” i discepoli a salire sulla barca senza di Lui, ma solo per poco tempo. Pare che il Signore abbia voluto metterli alla prova, non tanto per una verifica necessaria per capire gli abili e arruolati, ma per far conoscere ai discepoli la potenza e la gloria del Figlio di Dio. Ancora una volta una tempesta scuote i cuori dei discepoli, ma all’improvviso Gesù cammina sulle acque. Pietro, tramite la potenza di Cristo, farà la stessa esperienza del Signore.
Cosa impariamo in questa occasione?
Che la nostra vita cristiana è accompagnata dalla potenza dello Spirito Santo. Non viviamo solo il naturale, ma anche il sovrannaturale, che ci ricorda la potenza del Nome di Gesù. Anche noi sperimentando i segni e i prodigi di Dio possiamo servire Gesù nel mondo sapendo che tali manifestazioni ci accompagneranno per la gloria di Dio. Marco 16:15-18; Ebrei 2:4; 1 Corinzi 2:4,5
GESU’ E LA PESCA MIRACOLOSA (Luca 5:1-11)
Cosa impariamo dalla pesca miracolosa?
Il momento più importante di questo episodio evangelico non è il miracolo della pesca, ma il sentimento di Pietro, di Giovanni e Giacomo e la risposta di Gesù.
Pietro avverte che l’uomo che ha davanti è un giusto, un potente profeta di Dio, un uomo speciale. Non si sente adatto e avverte un grande imbarazzo, si sente peccatore, indegno, e vorrebbe respingersi dalla presenza del Signore.
L’umiltà davanti a Dio, la consapevolezza del nostro stato di peccatori sono la porta aperta per permettere a Dio di possederci di più di quanto l’abbia fatto fino ad ora. Più Dio in noi e più Dio di noi. Il sentimento del discepolo permise a Dio di fare di lui una pietra importante nell’edificio di Dio. Ognuno di noi può essere quella pietra che serve per l’edificazione dell’opera di Dio sulla terra. Efesini 2:20-22
La risposta di Gesù è la chiamata per noi: “non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. In questa occasione impariamo a ricevere la chiamata di Gesù per essere e saremo pescatori di uomini. Bada, Gesù gli ha detto che sarà, significa che è stato scelto e ora lo Spirito Santo lo preparerà per essere. Dio ci chiama e ci prepara per essere, affinché possiamo scendere dalla barca per servirlo nel mondo. Lasciare le reti, ciò che ancora ci lascia indecisi, ciò che ci lega alle cose di questa vita, per servirlo fattivamente nel mondo. La chiamata ci spinge verso il mondo dove semineremo e raccoglieremo per la gloria di Dio nuovi convertiti, nuovi salvati e rigenerati dalla grazia sorprendente di Cristo.
Riassumendo, sulla barca con Gesù impariamo:
- la fiducia nelle prove;
- la potenza del Nome di Gesù che interviene in ogni circostanza;
- la chiamata di Dio per evangelizzare il mondo intorno a noi.