“…capelli bianchi gli appaiono qua e là sul capo, ed egli non se ne accorge” (Osea 7:9)
Il profeta Osea fa notare agli abitanti della propria nazione che stanno invecchiando. Non è cattiveria o ironia, i capelli grigi dovrebbero significare maturità ed esperienza, ma a volte il tempo che Dio ci concede è usato male e senza riconoscenza. Il tempo passa e dovrebbe trovarci migliori e maturi a motivo di una vita in comunione con Dio, di una conoscenza approfondita della Sua Parola e della Sua volontà; invece le esperienze negative, le afflizioni e i problemi ci segnano l’anima. Spesso le nostre reazioni sono dettate da sentimenti e pensieri sbagliati che peggiorano la situazione (la Bibbia definisce peccato ogni cosa che fa male a noi e agli altri). Il profeta esortava il popolo a tornare a Dio e credo valga per ognuno di noi oggi: “…tornate a Dio…” .Ditegli: “perdona tutta la mia iniquità…” e Dio dirà: …”la tua bellezza sarà come quella dell’ulivo e la tua fragranza come quella del Libano”, terra verdeggiante e rigogliosa. (Osea 14.1,6). Per tornare ai capelli bianchi e grigi, segno degli anni che passano e ci sfuggono dalle mani, l’esortazione è a non perdere tempo, a non conformarsi al modo di pensare della massa che non ha speranza, ma a confidare in Dio, l’Eterno, Colui che ha il tempo in Sue mani e ci offre in Cristo la vita eterna. Comincia da oggi: parla con Dio, leggi la Bibbia.