Io appartengo a Gesù

Mi chiamo Serafino e ho 39 anni. Da circa un anno la mia vita è cambiata grazie all’incontro con colui che ora è diventato il mio migliore amico, confidente, salvatore e consolatore. Il suo nome è Gesù Cristo.

Provengo da una famiglia cattolica non praticante; la fede, come la religione, hanno sempre avuto un ruolo marginale nella nostra vita, così mi rifugiai nella classica religione di comodo che mi faceva sentire a posto con me stesso pur non avendo nessun rapporto con Dio, cercavo semplicemente di essere una brava persona. Circa 17 anni fa mia sorella e mio cognato mi parlarono di Gesù, me ne parlarono in un modo totalmente diverso dagli altri; mi parlavano di un Gesù vivo, che perdona, che salva, che sta sempre al tuo fianco e non ti abbandona mai, un Gesù a me totalmente sconosciuto. All’inizio non detti peso a quelle parole andando avanti con la mia vita, avevo i miei amici, i miei impegni, avevo poco più di vent’anni con tante cose da fare e il mondo da scoprire; Gesù lo vedevo così lontano, lassù sulla croce, irraggiungibile, insomma, non erano cose che m’interessavano. Gli anni passavano, la mia vita andava avanti, continuavo a fare le mie esperienze sia belle sia brutte, però piano piano un senso d’inquietudine e d’insoddisfazione si facevano strada nella mia vita; volevo cambiare la mia vita, ma nemmeno io sapevo cosa volevo; a modo mio chiedevo a Dio di farmi cambiare vita, magari di farmi vincere dei soldi per poter andarmene e ricominciare da un’altra parte; vedevo i sogni e le speranze che se ne andavano, lasciando posto a rimpianti e fallimenti. Durante tutto questo continuavano a parlarmi di Gesù, ma più me ne parlavano e più il mio cuore s’induriva; così non mi accontentai più di ignorare ciò che mi dicevano ma iniziai anche ad attaccare che mi parlava, mettendo in dubbio ciò che mi dicevano, cercando di contraddirli e di ridicolizzarli, arrivai a mettere in dubbio la stessa Parola di Dio, ma ovviamente senza mai riuscirci. I pranzi domenicali non erano più occasioni di festa, ma erano diventati degli scontri familiari dove io litigavo, urlavo, offendevo e poi fuggivo per rinchiudermi in camera da solo per tutto il giorno. Intanto quell’inquietudine e quell’inadeguatezza che erano entrate nella mia vita, ne avevano preso il comando; ero scontroso, irascibile, sempre più chiuso in me stesso con la tendenza a non cercare nessuno; uscivo di casa solo per andare a lavorare giusto perché ero obbligato a farlo; tutto quello che avevo costruito si era dissolto, ormai ero totalmente chiuso in me stesso ed era diventato un peso anche solo alzarsi dal letto la mattina; qualsiasi cosa facessi non ne vedevo né il senso e nemmeno l’utilità. Mi sentivo solo anche quando ero in compagnia; mi sentivo solo dentro. Grazie a Dio, tutto questo ebbe fine. Il 5 aprile del 2014 fui invitato al matrimonio di mia nipote che è evangelica. Il matrimonio si tenne appunto nella loro chiesa evangelica; non ero molto felice di partecipare, però si trattava del matrimonio di mia nipote, non potevo mancare! Quel giorno arrivai in chiesa con l’intenzione di starmene in un angolo in fondo alla sala e non appena finita la cerimonia sarei scappato via; quello però non era il programma che il Signore aveva per me. Senza sapere come mi ritrovai seduto ai primi posti, e non appena iniziata la cerimonia successe ciò che non avrei mai pensato potesse succedermi. Il Signore per l’ennesima volta, bussò alla porta del mio cuore; questa volta non lo respinsi, questa volta tutti quei muri che per 15 anni avevo alzato nei suoi confronti caddero, questa volta aprii quella porta. Gesù mi mise davanti la mia vita senza di lui, e il risultato fu semplice: non avevo concluso nulla, non avevo in mano niente, solo sabbia che mi scivolava via fra le dita; ma il Signore è meraviglioso, non mi fece vedere solo dove avevo fallito; no, il Signore non fa così, egli mi fece vedere cosa avrei potuto avere se lo avessi accettato 15 anni prima, e cosa avrei potuto avere se lo avessi accettato quel giorno stesso; mi fece capire che non era tutto finito, che con Lui non finisce mai nulla ma che ci può essere sempre una possibilità, un nuovo inizio. Aprii la porta del mio cuore a Gesù, Lui entrò e tutto cambiò, tutto divenne meraviglioso! Nel mio cuore non c’erano più rabbia, paura, fallimento e solitudine; ora nel mio cuore c’era Gesù. Ora non mi sento più solo, la sua presenza nella mia vita e nel mio cuore è qualcosa di reale e di concreto; giorno dopo giorno ne vedo e ne sento la presenza, ho realizzato che quel Gesù che vedevo lassù su quella croce così irraggiungibile, in realtà non è più li ma è sceso, è vivo ed è al mio fianco, sempre. E’ cambiato tutto in me; dal modo di affrontare ogni singola giornata ringraziandolo per tutto ciò che mi ha dato e che mi darà, al rapportarmi con le altre persone, addirittura anche il modo di vedere le cose, la natura e la grande opera di Dio. Prima mi inginocchiavo in segno di sconfitta sotto il peso della mia vita e dei miei fallimenti, ora invece mi inginocchio in segno di vittoria ai piedi di Gesù. Lui è la via, la verità e la vita; Lui ha pagato il prezzo dei nostri peccati andando sulla croce, Lui ha sconfitto la morte per dare a noi la vita, Lui ci ha liberati e resi vincitori nel suo nome. Se anche tu ti senti afflitto, solo, senza speranza e con un futuro incerto, non avere paura, apri la porta del tuo cuore a Gesù; lascialo entrare nel tuo cuore e nella tua vita, ora! Adesso!! Non aspettare! Egli non ti accuserà e non ti giudicherà, ma laverà via tutte le tue afflizioni, incertezze e dispiaceri; Egli farà di te una nuova creatura e nel suo Nome sarai più che vincitore!

Dio ti benedica.

Serafino