Dio non abbandona nessuno

Ogni anno nel mese di giugno, per una settimana, partecipo insieme ad altri responsabili, a un turno vacanze dove sono presenti un centinaio di bambini. E’ un Centro Comunitario in montagna, dove si respira aria buona, si gioca, si imparano le storie della Bibbia e si vivono dei bellissimi giorni intensi e gioiosi. Molti di questi bambini vivono in un ambiente familiare sereno. Lo si capisce da come si relazionano e dal loro equilibrio. Molti sono vivaci, ma quel che è importante è che sono sereni. Altri invece si trovano già a sette/nove anni a dover affrontare enormi difficoltà procurate dai “grandi”.

Infatti diversi bambini subiscono le tensioni che la vita odierna procura alle famiglie, e alcuni hanno sperimentato l’abbandono di uno dei genitori. E così cerchiamo di portare gioia a quelli tristi, di fare sentire importanti quelli trascurati, di trasmettere amore a tutti. E’ una sfida impegnativa, che dura solo sette giorni (non puoi fare molto in pochi giorni), ma la soddisfazione è quella di vedere i bambini sorridere, soddisfatti, e vederli ritornare l’anno dopo.

Mi chiedo: quanti problemi in meno avrebbero i nostri bambini se solo noi genitori fossimo più attenti ai loro bisogni emotivi, affettivi e spirituali?! Se solo fossimo meno egoisti e più sensibili ai loro bisogni interiori!

L’istinto di protezione verso i propri figli è innato e lo vediamo in natura, negli animali come negli uomini; eppure la pressione dei problemi sociali sulla famiglia è così forte che impedisce a molte persone di aver cura dei propri figli. Talvolta genitori impauriti dalla vita o presi dal peggiore egoismo decidono di abbandonare i propri figli.

In Europa sono migliaia i bambini abbandonati alla nascita, ma il numero è destinato a crescere se si tiene conto delle attuali condizioni economiche e dell’immigrazione. Che dire poi dei bambini che sperimentano l’abbandono quando mamma e papà si separano e divorziano? Le loro ferite laceranti faranno fatica a chiudersi e guarire. I loro grandi occhi impauriti e tristi fanno stringere il cuore.

Il tema della separazione coniugale e del divorzio è delicato e complesso, ma qui voglio dire semplicemente questo: chi darà voce ai piccoli fanciulli che nel silenzio subiscono ferite?

Ho sentito genitori in procinto di separarsi, dire: “…ma ce la faranno anche i miei figli! come ce l’hanno fatta tanti altri”. Questi genitori insistono nel loro proposito di “farsi una nuova vita”. Ma a che prezzo? Chi lo pagherà? Soprattutto i bambini!

Alcuni dati ISTAT: nel 1995 per ogni 1.000 matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, nel 2010 si arriva a 307 separazioni e 182 divorzi.

Sempre nel 2010 ci sono stati 270.000 matrimoni, 88.191 separazioni, 54.160 divorzi. Quasi il 70% di separazioni e divorzi coinvolge bambini. Ma attenzione: sono dati in continuo aumento!

Ma ci piace cercare buone notizie, e per trovarle dobbiamo aprire la Bibbia, il libro di Dio!

In un bellissimo salmo leggiamo che Dio è sempre pronto ad accoglierci: “Anche se mio padre e mia madre mi avessero abbandonato, l’Eterno mi accoglierebbe”(Salmo 27.10)

Non siamo soli, Dio c’è. Lui ci accoglie sempre!

Il difensore degli orfani, delle vedove, dei deboli, l’amico degli ultimi, il Salvatore dei peccatori. Si! non siamo soli, esiste Uno che può fare la differenza! Può farla in genitori esausti che hanno bisogno di aiuto, può farla in figli difficili, perché difficile è stata la loro vita.

Ho conosciuto uomini e donne cresciuti in orfanotrofi cristiani e oggi sono uomini e donne perfettamente guariti dalle ferite dell’anima, inseriti nella società e aventi famiglie felici! Che bello sperimentare la guarigione nell’anima e la cura di Dio!

Ho conosciuto, e le nostre chiese ne sono piene, uomini e donne che non sapevano come fare per portare avanti una relazione matrimoniale e familiare a dir poco problematica, ma poi è venuto Cristo nella loro vita, e Lui ha fatto la differenza. Non siamo soli! Dio ci accoglie. Quando accettiamo Gesù come Salvatore, quando siamo onesti e sinceri da confessargli le nostre debolezze, i nostri fallimenti, i nostri peccati, Egli è buono da perdonarci, è potente a trasformare il nostro cuore, è capace di cambiare anche le circostanze più negative intorno a noi!

Questo ci spinge a dire a tutti che Dio è ancora pronto a fare del bene a quanti lo invocano con tutto il cuore. A dire che siamo ancora in tempo per cambiare rotta ed evitare ferite ai nostri cuori.

È proprio nelle famiglie che ci sono più tensioni, fatiche e ferite.

L’invito di Gesù è rivolto a tutti, anche a chi non riesce ad avere una vita matrimoniale e familiare felice: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Mat. 11.28).

L’invito di Gesù vale anche per i bambini col cuore ferito “ Lasciate i piccoli fanciulli e non vietate loro di venire a me, perché di tali è il regno de’ cieli” (Mt 19:14)

 

Perché non andare da Gesù?

Egli è risorto e vivente, e vuole manifestarsi con la Sua presenza nei nostri cuori! Perché non provare a pregare con le parole semplici e vere del nostro cuore? Ciò è possibile! Egli è vivente e vicino!

Cercalo, pregalo! Leggi la Bibbia che ti rivela il carattere e l’opera di Gesù. Cerca una chiesa dove si crede che Dio è vivente, che la Bibbia è la Parola di Dio che può farci del bene, dove si crede nella potenza dello Spirito Santo, che Dio può fare cose che sono impossibili agli uomini. Cerca dei pastori che possano curarsi della tua anima, che possono aiutarti a cercare Dio. Dio vuole accoglierti per curare le tue ferite e darti un avvenire e una speranza. E la vita che ti darà Cristo non durerà poco tempo, ma sarà eterna!