“PAURA MORTALE”
Pensando all’estate pensiamo a un tempo di riposo dalle attività e dai ritmi quotidiani. Nella nostra comunità cristiana abbiamo pensato di non chiudere del tutto le attività giovanili e abbiamo organizzato dei pomeriggi con dei temi di attualità e fede, organizzati a modo di workshop con spazio per discussioni e giochi.
Oggi desideriamo condividere con voi alcune riflessioni tratte da uno di questi seminari avente il tema della paura, affrontato con il pastore Gioele Puopolo. Il tema della paura riguarda tutte le età, grandi e piccoli.
Che cos’è la paura?
Il Salmo 55 è scritto da Davide in un momento particolare della sua vita e ci parla dell’emozione primaria che ogni essere vivente possiede, la paura.
Al verso quattro scrive “Dentro di me palpita violentemente il mio cuore e una paura mortale mi è piombata addosso. Paura e tremito m’invadono e sono preso dal panico; […]”.
Dal vocabolario: paura è lo “stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario […].”
È quindi un indicatore adattivo, ovvero un segnale emozionale intelligente, che ci avverte quando una situazione di pericolo potrebbe presentarsi davanti a noi.
Diventa disfunzionale quando va “oltre soglia” ossia non rapportata con la reale entità del pericolo, ma riferita alla memoria dei vissuti passati e può scaturire in panico e ansia.
Il panico è una reazione intensa di paura spesso senza una causa precisa. Durante un attacco di panico, una persona può sperimentare sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolori al petto e vertigini.
L’ansia è uno stato emotivo caratterizzato da preoccupazione per eventi futuri o situazioni percepite come minacciose. A differenza del panico, tende a essere più persistente e meno intensa, ma può comunque avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona. L’ansia può manifestarsi attraverso sintomi fisici come tensione muscolare, irrequietezza, affaticamento e problemi di concentrazione.
È importante conoscerla
Ognuno di noi reagisce in modo diverso alla paura, ma l’unico modo per non temerla è conoscerla. Come? Anche con l’aiuto di Dio e la Sua Parola. Dio rinnova la nostra mente per imparare a governare col Suo aiuto anche questa parte della nostra vita.
Si può vivere la paura, ma è importante non lasciarsi sopraffare.
Davide continua il Salmo scrivendo «Oh, avessi ali come di colomba, per volare via e trovare riposo! Ecco, fuggirei lontano, andrei ad abitare nel deserto; mi affretterei a ripararmi dal vento impetuoso e dalla tempesta». (Salmi 55:6-8)
Le risposte della paura
Possono concretizzarsi tre schemi relazionali di fronte a quest’emozione.
- Il primo è la paralisi-pietrificazione e si manifesta attraverso l’immobilizzazione che una persona ha quando si trova di fronte a una situazione pericolosa. È una risposta istintiva presente anche negli animali.
- Il secondo è l’evitamento-fuga. La reazione principale è quella di allontanarsi, sia in senso fisico sia psicologico.
- Il terzo è la posizione di attacco-coraggio. La persona decide di confrontarsi con la paura, mantenendo la calma e avendo coraggio per affrontare la situazione.
Strategie utili
È utile avere una figura di riferimento a cui affidarsi quando si vivono uno o più episodi di questo tipo. Una persona in cui si ha fiducia e si è pronti a lasciarsi guidare.
Un altro aiuto consiste nell’osservare come altre persone hanno reagito alla situazione che mette paura o tende a sfociare in ansia e panico.
Analizzare l’evento e tenere un diario dei diversi vissuti fornisce un sostegno concreto. Quando si prova ansia non si è infatti capaci di fare un’analisi oggettiva di quello che sta succedendo e qui possono aiutarci i diari scritti, fornendoci strumenti che in passato ci sono stati d’aiuto.
Pensieri di pace
Come ultimo punto vi invito a leggere e a riflettere su quello che c’è scritto nella Bibbia.
“Infatti, io so i pensieri che medito per voi”, dice il Signore, “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza” Geremia 29:11
Dio, si legge sempre nella Bibbia, è il Buon Padre che è sempre pronto a riaccogliere il figlio, e la figlia, che torna a casa [Luca 15:11-32].
È il pastore che lascia le novantanove pecore per andare a cercare quella che si era persa e una volta trovata, la porta con sé e la cura [Luca 15:1-7].
È importante ricordarci che siamo esseri umani e che abbiamo delle emozioni. Uguali per tutti, ma che viviamo in modo diverso e a cui reagiamo in altri infiniti modi, simili e non.
Dio vuole essere presente nelle nostre vite e aiutarci a gestire anche quelle emozioni che spaventano, ma dobbiamo essere noi a volerlo accogliere e lasciar che sia Lui ad avere il controllo e a guidarci in ogni area della nostra vita.
Davide scrive il salmo 55 vivendo un intenso dolore e provando una paura che lui definisce “mortale” fino ad arrivare al panico. Una persona come noi, con le sue emozioni e i suoi momenti di sconforto che, dopo questo periodo buio, sceglie di fidarsi di Dio e scrive il salmo successivo che è intitolato “fiducia nel momento della sventura”.
Quindi ricorda:
Nel giorno della paura, io confido in Dio.
Salmo 56:3
Simona De Polo